Le forme fragili dell’artista Simone Crestani si caratterizzano per la ricchezza dei dettagli. Sono proprio questi infatti, che creano i valori fondamentali di eleganza, armonia ed unicità, nelle sue sculture di vetro. In questo senso, il concetto di imperfezione come bellezza, è ispirato alla natura nel suo significato di valore più profondo ed intrinseco.
Bellezza eterea Wabi nelle opere di Crestani
Nonostante si tratti di opere materiali, ispirate alla realtà oggettiva di forme organiche naturali, queste sculture si presentano come eteree e idealizzate. Infatti, la trasparenza del vetro borosilicato crea un effetto percettivo e significante ben preciso: sembra liberare gli oggetti rappresentati, dalla loro stessa sostanza, per divenire forme libere dalla pesantezza (intesa come valore spirituale negativo), della materia.
Ecco che mediante la lavorazione del vetro trasparente, Crestani crea una “materia libera dalla materia” che in quanto tale rappresenta una dimensione spirituale della bellezza intesa come forma eterea, caratterizzata dall’armonia dell’imperfezione. Questo concetto ricorda l’estetica giapponese Wabi .
In questo senso, è interessante notare che in maniera diversa rispetto alla concezione estetica della bellezza occidentale basata sulla simmetria e sulla regolarità, il contrasto regolarità/irregolarità è alla base della categoria estetica giapponese Wabi, che invece celebra l’imperfezione e l’incompletezza come valori di bellezza in senso pienamente etico e filosofico.
Il concetto di bellezza Wabi infatti, che si sviluppa nel contesto della Filosofia Zen, valuta come belli gli oggetti che presentano imperfezioni e asimmetrie. Questo nasce da un approccio diverso rispetto a quello occidentale, basato in generale, sull’imitazione della natura e sul ri-proporzionamento in chiave perfettamente simmetrica delle forme naturali.
Quello di Crestani pertanto è un approccio molto più simile a quello orientale in cui, la natura viene contemplata e rappresentata in modo che possa manifestarsi in tutta la sua bellezza, caratterizzata dall’armonia perfetta dell’imperfezione.
Equilibrio e Mono No Aware
Mono No Aware o “pathos delle cose” inteso come divenire dell’esistenza transitoria, che lascia il suo ricordo e allo stesso tempo, si perpetua nel tempo come un’onda o un fiore che cade, è anche un valore espresso nell’arte del bonsai. Allo stesso modo, nei bonsai di vetro di Simone Crestani, il senso del divenire generato dalla creazione spontanea e insieme controllata del suo lavoro sul vetro, viene restituito nell’equilibrio delle forme e dei minuziosi particolari che generano eleganza.
Il senso del movimento che esprime la “tensione alla vita” delle piante, è in queste opere enfatizzato rispetto alla realtà o ai bonsai reali. Questo rende l’opera molto significante. L’espressione del movimento, genera quindi bellezza e sentimento esattamente come in una danza.
Immagini da: My Modernmet.com