L’esperienza del tè viene veicolata, articolata e persino amplificata anche attraverso il packaging. Questo perchè il packaging se ben progettato, serve a raccontare e a rendere desiderabile il prodotto esaltando attraverso forma e grafica tutti gli elementi tattili e visivi che rafforzano l’esperienza estetica del fruitore. Nell’antica cultura orientale si è sempre data molta importanza alla presentazione del tè per esaltarne la qualità o contrassegnarne la provenienza e la tipologia. Per fare alcuni esempi, in Indonesia il tipico tè fermentato al fiore di loto viene presentato all’interno del fiore stesso e certi tipi di tè neri cinesi (pu-her) vengono confezionati in foglie essiccate di bambù su cui vengono apposti sigilli in ceralacca.
Il design del packaging contemporaneo ha sviluppato efficaci strategie di comunicazione che mirano a raccontare il prodotto, (in questo caso il tè) il suo gusto, il suo profumo, il senso di benessere che ne deriva consumandolo e il fascino esotico e culturale che questo possiede. In questo senso l’esperienza estetica implicita nel rituale della preparazione, comincia dall’esperienza tattile e visiva del packaging. Si prende la scatola del tè dallo scaffale e si ammirano i colori, la texture, il logo. Successivamente si procede con la preparazione del tè che preferiamo e poi lo si consuma.
Si può affermare allora che l’esperienza estetica del tè si articola in tre momenti: Inizia con il packaging, procede con la preparazione o rituale e si conclude con il consumo. Tutti questi “momenti del tè” sono legati ai sensi e il packaging gioca un ruolo molto importante perchè in quanto valore aggiunto, ne amplifica l’esperienza.
immagini da vietnamweaselcoffee.com / Pinterest