M.Rothko, Black on Maroon, 1958, Tate Museum.
M.Rothko, Black on Maroon, 1958, Tate Museum.
M.Rothko, Rothko No.14, 1960, MOMA San Francisco
M. Rothko, Rothko No.14, 1960, MOMA San Francisco

Secondo il filosofo tedesco Gernot Böhme le atmosfere sono sensazioni quasi oggettive riversate nello spazio. Lo spazio quindi si definisce come ambiente emozionale, carico di stimoli percettivi che generano umori, sentimenti e stati d’animo nell’essere umano. L’atmosfera viene quindi generata dalla relazione tra soggetto e oggetto. Questo rapporto non è solo fisico ma soprattutto sensoriale e percettivo-psicologico, in quanto determina l’aspetto qualitativo del nostro stato d’animo in un luogo o davanti ad un oggetto.

La pittura di Rothko è la manifestazione del contatto con l’universo sensibile, della ricerca dell’essenza stessa dei sentimenti umani, dell’universo, della totalità e dell’infinito. A questo proposito Rothko diceva :

Una pittura vive quando il pubblico la guarda. Si espande e acquista intensità nei sensi dell’osservatore, poi muore quando rimane da sola.

Lo spazio emotivo è lo spazio atmosferico, infatti l’atmosfera è prodotta da emanazioni o come dice Böhme, estasi, che il soggetto percepisce attraverso il contatto con un ambiente o un oggetto. Difronte a un’opera di Rothko la nostra attività sensoriale percepisce l’atmosfera generata da questo rapporto. Le opere di Rothko emanano attraverso la nostra interazione sensoriale, una atmosfera, mettono in contatto con l’essenza stessa dell’umanità: angoscia, estasi, desiderio, terrore: tutte sensazioni che determinano il nostro essere ‹umani›.

La pittura di Rothko è legata ai sentimenti universali, egli ha ricercato l’esperienza materiale del mondo e dell’anima. Nelle sue opere l’atmosfera è generata dal rapporto tra l’osservatore e le tonalità cromatiche intrise di sfumature, di luci e ombre. Attraverso l’esperienza dell’atmosfera si può arrivare ad una sorta di stato di trascendenza, proprio perché le opere di Rothko portano ad immergersi in uno stato contemplativo. Egli infatti affermava che la sua volontà era quella di non dipingere per gli studenti o gli storici ma per gli esseri umani, per questo motivo ha passato la sua vita a dipingere cercando di trasferire sulle tele le sensazioni umane.

Come una sorta di monaco o un filosofo trascendentale ha sottoposto la sua anima alla continua ricerca dell’essenza umana, cercando di mostrarci aspetti dell’essere e della vita stessa che la scienza ancora non può spiegare fino in fondo, poiché si tratta di una realtà che tutti percepiamo ma che sappiamo essere invisibile e inafferrabile.

Immagini da:    Tate org.uk  – Theculturetrip.com  – Wikiart.org